lunedì 6 agosto 2012

ENERGIA OMICIDA altro che alternativa

Ma che sta succedendo? E' mai possibile che in questo paese vi sia un' incolta e corrotta classe dirigente ed imprenditoriale che non sa far altro che alimentare e perpetuare speculazione senza altro profitto che per chi utilizza queste vere e proprie  prebende pubbliche fingendo di investire e di creare economia?
Ma che paese malato è il nostro. Prima abbiamo alimentato, con miliardi pubblici, il mercato dell'auto decotto da tempo, soprattutto le produzioni FIAT senza qualità , ed infatti appena finiti gli incentivi Marchionne, il manager di 'sta ceppa', chiude la baracca. Poi , ed ancora non è certo finita, abbiamo incentivato , sempre con soldi pubblici, cioè di ogni singolo cittadino non di chi ci governa, ma proprio nostri, gli inceneritori che grazie a qualche leggero mutamento tecnologico e lessicale si sono messi a produrre energia, non a bruciare monnezza, e sono quindi meritevoli di incentivi; poi inizia l'epopea del fotovoltaico e dell'eolico. Non si può che essere d'accordo con la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma si può stabilire qualche regola??? Oppure i nostri governanti nazionali e locali hanno paura di 'demotivare gli investitori'. E' possibile stabilire, per esempio, che è prioritario porre il fotovoltaico sulle aree industriali e commerciali, quindi sui nuovi edifici . No!! si può metterlo dove si vuole .  E se sei critico, sei contro l'energia verde e la green economy . Ma per piacere!!!! Se facessimo il calcolo delle superfici dei capannoni nuovi e dismessi, dei terreni industriali e delle cave abbandonate, delle nuove e meno nuove città del commercio, scopriremmo che non c'è alcun bisogno di coprire aree agricole seppur improduttive con chilometri quadrati di pannelli fotovoltaici. Si potrebbe, per favore, indurre la Terna, responsabile in Italia della distribuzione di energia, a  rinnovare la rete elettrica in modo da poter supportare l'energia prodotta dai parchi eolici, prima di costruire questi mostri che spesso sono fermi perchè la rete elettrica non ce la fa a reggere la produzione ? Si potrebbe decidere quali aree sacrificare alla produzione dell'energia dell'eolico dopo aver fatto almeno uno studio sui fabbisogni e sulla differenziazione delle fonti energetiche? Invece di fare torri ad elica ovunque. Ora abbiamo le biomasse. Anche questa produzione senza incentivi non esisterebbe . Nel senso che l'energia prodotta se venduta genererebbe dei profitti, ma troppo modesti ed allora via con gli incentivi. Appena ci sono gli incentivi fioriscono le società, i mediatori, gli amministratori 'sensibili'... e così anche nel nostro territorio, la Sabina, fioriscono i progetti per la realizzazione di inceneritori. Si perchè di questo si tratta. Li possono chiamare come vogliono, cogeneratori, impianti a biomasse ma sempre inceneritori sono. Quindi io per principio sono contrario a bruciare ciò che è utile per produrre energia. E non stiamo a credere alla favoletta degli sfalci e delle potature che mi viene da ridere. Anche se si trattasse di un impianto da 1 MW con questi materiali di risulta delle produzioni agricole ci campi un mesetto ed il resto dove lo si trova? Semplice, trasformando i terreni di produzione agricola in superfici per la produzione vegetale da biomasse o da biodisel. E così che nel mondo il prezzo dei cereali da alimentazione è salito alle stelle perché le superfici agricole sono state utilizzate per alimentare impianti a biomasse e impianti per il biodisel. Insomma una follia. Il prezzo dei cereali ha gettato in miseria e nella fame milioni di abitanti del pianeta e così, nel nostro piccolo, cerchiamo di riprodurre la stessa stronzata qui da noi. Ma come ? Si sostiene, è un modo per incentivare le produzioni agricole che in sabina languono.Ma come? L'indotto produrrà ricchezza e lavoro. E le solite balle. Tutte le volte che si fa avanti un progetto ignobile, perché si basa sullo sfruttamento delle risorse naturali ed agricole per accaparrarsi incentivi pubblici e non produce un briciolo di sviluppo ed economia locale, si mettono avanti i temi del lavoro e dell' indotto.  Allora noi chiediamo agli amministratori ed ai pseudo investitori : "Ci vorreste, per cortesia, dire chiaramente in che cosa migliorerebbe la qualità della vita dei cittadini della Sabina, così come di qualunque altro territorio, dove nascono questi impianti?".Intanto i più informati, dotati di mezzi e denari, hanno accumulato legno di tutti i tipi tagliando quello che volevano. E' bastato che si diffondesse la voce dell'impianto a biomasse a Ponte sfondato ed a Ponzano romano che già i più 'avveduti' hanno raccolto, tagliato, frantumato, pronti a cedere all'impianto il combustibile. Ma chi regolamenta il taglio, chi decide i quantitativi di produzione di cereali per bruciarli. A Ponzano Romano il Consiglio comunale ha approvato, già da un pò, la realizzazione di un impianto di produzione elettrica a biomasse di un' azienda privata. Lo ha approvato il Comune perché l'azienda ha dovuto dimostrare che l'impianto era utile alla produzione aziendale e quindi , in deroga alle norme urbanistiche vigenti, si poteva costruire . Il risultato è, a quanto si dice, che i proprietari delle aziende sono alla ricerca e forse hanno già trovato nuovi terreni, al di fuori del perimetro così come indicato in progetto. Tutto ciò è lecito? non lo so, è probabile che lo sia, ciò che m' interessa e m' indigna che ora sui bei terreni della piana di Ponzano invece di produrre per la zootecnia ovvero di incentivare le carenti se non inesistenti produzioni orticole e men che meno, invece di dedicarsi alle produzioni di qualità ( visto che l'amministrazione vanta, con la consueta ipocrisia,  l'iscrizione del Comune alla associazione delle città e dei Comuni Bio) si produce per bruciare, consumando acqua, suolo, adoperando chimica a tutto spiano... insomma una stronzata. Noi cittadini diciamo la nostra e manifestiamo le nostre idee, gli amministratori quando non sono supinamente d'accordo come a Ponzano romano, e sarebbe interessante sapere perchè,  potrebbero dare forza alle idee precise e contrarie dei cittadini?. Io credo che la produzione di biomasse per l'energia sia l'ultima delle pietre tombali sull'agricoltura. Con la crisi del settore agricolo e soprattutto dei piccoli agricoltori i terreni incolti diventano adatti alla predazione dei rapaci imprenditori dell'incentivo, gli imprenditori farlocchi di cui l'Italia è piena , che non rischiano mai nulla ed usano i nostri soldi per arricchirsi .

ORA BASTA  !!!!
GLI INCENTIVI SONO SOLDI NOSTRI E DECIDIAMO NOI A QUALI SETTORI ECONOMICI E SOCIALI VANNO OFFERTI

Per inviare i vostri contributi

l.blasco@libero.it

avviserò se necessario ANOFELE