TERRE SABINE di Luciano Blasco

Un contributo per non dimenticare

E' interessante notare come, nonostante i nostri amministratori si impegnino senza sosta a rovinare la Sabina con l'edilizia più sbruffona, questa terra attragga sempre più interesse (ed investimenti) da parte degli stranieri, specialmente inglesi, tant'è che in più siti web si trova ormai il termine di "Sabinashire". Vi segnalo almeno un paio di articoli, http://accolla.wordpress.com/2009/06/05/my-trip-to-casperia-sabina-shire/ e http://www.telegraph.co.uk/expat/4193687/Arrivederci-Chianti---Sabinashire-here-we-come.html per sottolineare come i paesaggi straordinari di questa terra siano un patrimonio tutto ancora da sviluppare in senso turistico e non da buttare "al cesso" con l'edilizia sciatta e squallida di quattro costruttori scadentissimi. Pensiamo a cosa potrebbe divenire la Sabina se tutelata, valorizzata e promossa come merita da un Parco Agricolo e Culturale! Pensiamo a quale valore raggiungerebbe il patrimonio edilizio esistente, sia rurale che urbano! Pensiamo a quante attività turistiche potrebbero nascere, dando lavoro vero, sul territorio! Ci sono immobiliaristi inglesi che si stanno interessando seriamente alla Sabina, ma non nel senso dei nostri immobiliaristi con le loro schifosissime villette a schiera adatte agli imbecilli, bensì nel senso delle strutture rurali e residenziali d'epoca. Qui siamo al bivio tra il far divenire la Sabina una specie di nuovo Chianti - come ampiamente la stampa estera di settore afferma stia già avvenendo - od una nuova immensa periferia di Roma. E gli amministratori sabini, troppo scadenti ed ignoranti dal punto di vista tecnico-culturale, dimostrano ogni giorno di non saper gestire la situazione. Ma - lo ripeterò sempre - senza NUOVI strumenti di tutela non ci sarà futuro per la Sabina. Spero che tutti voi terrete conto di queste considerazioni quando ci sarà da votare i nuovi sindaci nei singoli Comuni.
Luca Bellincioni

TERRE SABINE di Luciano Blasco

sabato 23 gennaio 2010

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